King Tutankhamon sucks: la verità sulla fortuna del faraone bambino

«Finalmente fatto straordinaria scoperta nella Valle STOP Grandiosa tomba con sigilli intatti STOP Ricoperto tutto fino vostra venuta STOP Congratulazioni»

La scoperta

Era il 26 novembre del 1922 (ben 94 anni fa) quando l’archeologo Howard Carter entrò per la prima volta nella tomba del faraone Tutankhamon presso la Valle dei Re in Egitto. Il suo primo telegramma fu rivolto all’amico e magnate Lord Carnarvon per comunicargli una delle più importanti scoperte archeologiche del XX secolo.

Eppure, nonostante il risultato finale, la campagna di scavo era quasi arrivata sull’orlo del fallimento e venne proseguita solo grazie alle continue pressioni di Carter e dell’archeologa Evelyn White.

Quello che gli archeologi si trovarono davanti all’apertura della tomba fu qualcosa di eccezionalmente inestimabile ed un pezzo di storia della cultura egizia e dell’intera umanità.
Oggi i reperti sono perlopiù conservati nel Museo Egizio del Cairo.

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Ma chi era veramente questo Faraone bambino che lo stesso Carter all’apertura del sarcofago descriverà dal volto «raffinato e gentile» ? La bellezza ed il valore della scoperta archeologica che lo riguardano sono realmente proporzionati alla sua importanza?

Politica e mistero

Dodicesimo della XVIII dinastia egizia, durante il periodo del Nuovo Regno, regnò solo 9 anni (1333 a.C. – 1323 a.C), morendo ventenne. Il suo nome originale, Tutankhaton, significa “Immagine vivente di Aton“, mentre Tutankhamon significa “Immagine vivente di Amon
Poche le riforme e le attività politiche che la storiografia ci riferisce con non qualche difficoltà: tra queste una controriforma che cancellò ogni traccia del suocero e lo spostamento della capitale a Tebe concedendo maggiori privilegi ai sacerdoti.
Il regno del Faraone bambino durò poco e fu quindi impossibile sviluppare un’intensa attività edilizia.
Tutte le attestazioni che conserviamo giungono dei templi di Karnak e Luxor.
La Stele della restaurazione celebra  il ritorno del potere di Amon e del suo clero, mentre i complessi templari di Karnak (l’antica Ipet-Eswe) furono abbelliti e resi ancor più ricchi. A questo faraone si deve anche il viale, fiancheggiato da sfingi con il capo d’ariete (rappresentazione di Amon), che congiunge il recinto templare del dio nascosto Amon con quello della sua sposa divina, Mut.
Abbiamo notizie della restaurazione della festa di Opet, divinità spodestata dal suo predecessore, forse la massima festa popolare dell’antico Egitto, interrotta durante il periodo dell’eresia amarniana.

Possiamo dunque affermare che la fama di questo sovrano deriva dal ritrovamento nel 1922 della tomba con il corredo funerario quasi intatto e ci permette solo di immaginare, almeno in parte, quale dovesse essere il contenuto di sepolture di re veramente importanti.
La divulgazione scientifica, spesso e volentieri, ci presenta Tutankhamon come modello ed esempio di quel sistema meraviglioso che fu l’Antico Egitto, gettando ombra su sovrani come  Thutmose II o Amenhotep III che meriterebbero di essere approfonditi.

 

« Vedi qualcosa? »
« Sì, cose meravigliose, scintilli dorati da ogni e dove! »

(Il dialogo tra Howard Carter e George Herbert, V conte di Carnarvon che segnò la scoperta della tomba di Tutankhamon)

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